Il contesto storico nel quale viviamo, caratterizzato da una instabilità generalizzata e fatta sistema, ha messo in crisi le forme organizzative tradizionali in tutti gli aspetti della vita degli individui. Per fare alcuni esempi: le relazioni umane sono sempre meno solide, è cambiata la percezione della nostra individualità come parte di una una comunità nazionale, sono emerse nuove forme di lavoro “liquide” e non continuative figlie della gig-economy e dell’economia digitale.
Questo passaggio da forme “solide” di aggregazione a “liquide”, ha colpito anche i corpi intermedi e ridotto quegli spazi della partecipazione che, fino a qualche decennio fa, permettevano ai cittadini di prendere parte alla vita pubblica del Paese e a percepirsi come parte di una comunità più ampia. Sebbene questa dinamica abbia colpito più duramente il sistema politico-istituzionale, anche il sindacato ha subito in parte questa tendenza storica e mai come oggi – chiamati a rispondere alle sfide del XXI secolo – percepiamo la necessità di comunicare con più forza i nostri valori, condividendo l’impatto sociale della nostra attività con gli iscritti e le persone che rappresentiamo, dando loro informazioni sulla distribuzione e l’utilizzo di risorse umane, economiche e strumentali affinché una lavoratrice, un lavoratore e un professionista iscritti alla nostra federazione, possano ogni giorno rinnovare la propria scelta con fiducia, in un’epoca in cui dominano lo “sfascismo”, il disfattismo generalizzato e il qualunquismo.
Se credete che dalla prossima pagina troverete una semplice elencazione di freddi numeri e dati, il mio invito sincero è quello di non perdere tempo e di non proseguire nella lettura di questo documento. Se invece la vostra intenzione è quella di capire cosa ci unisce, riflettere sui valori che condividiamo, ragionare insieme sul percorso che la federazione ha fatto fino ad oggi e su ciò che potremmo fare a partire da domani, definendo i punti di forza della nostra azione ma anche le nostre debolezze, allora avremo capito l’utilità di costruire un Bilancio Sociale: non uno strumento rivolto al passato ma un documento che ci serve per capire dove siamo oggi e dove intendiamo andare insieme, a partire da domani.
Condividere dei valori comuni, tramandarli, essere capaci di migliorarci, determinare l’impatto sociale della nostra attività e dare conto di questo processo in maniera trasparente ai nostri stakeholder, è questo ciò che abbiamo intenzione di fare con questo documento, tenendo presente che si tratta di un progetto sempre aperto e in divenire: mi aspetto da voi un contributo di riflessione ulteriore, che, se vorrete, potrete inviare attraverso i canali ufficiali della Federazione; me lo aspetto soprattutto da chi ha scelto di essere un nostro iscritto, condividendo l’impegno alla difesa della dignità dei servizi pubblici con centinaia di migliaia di donne e uomini della Funzione Pubblica della Cisl.

Maurizio Petriccioli
Segretario Generale Cisl FP

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